Pesaro


Sono in debito con questa città che ho rivalutato e rivisto con occhi nuovi soprattutto negli anni più recenti. Uno sguardo "fotografico" sui suoi luoghi, più razionale ma non distaccato,  mi ha aiutato a separare gli abitanti dall'abitato, a sciogliere e ricomporre vecchie e nuove categorie di conoscenza.
La bellezza della sua collocazione territoriale stretta fra i due colli costieri, l' affacciarsi sul mare che è un pezzo importante nella vita di quasi tutti i pesaresi, le colline intorno, ricche di tracce e di storia, di verde e di bellezza per lo sguardo che cerca respiro verso l' orizzonte fresco dell' Appennino.

Pesaro - immagine tratta da una cartolina degli anni' 50

Da ragazzina, cresciuta nelle case popolari del quartiere di Montegranaro, percepivo gli abitanti di questa città come fossero suddivisi sostanzialmente in due categorie: i ricchi spocchiosi e un po' antipatici del centro, dallo sguardo altero, i vestiti sempre nuovi e ben stirati, l'aspetto sempre fresco di cure e bellezze e i popolani. Mi apparivano, questi ultimi, ignoranti, chiassosi, diffidenti, pungenti nelle battute e nello sguardo, soprattutto verso l' elemento estraneo (persone sconosciute, proposte nuove) e poi veloci e astuti nella gestione dei pochi averi disponibili. Una percezione sommaria da bambina, durata a lungo nel tempo. Eppure in questo fare della gente più semplice c' era anche un'esperienza  del saper vivere quotidiano che solo adesso riesco ad apprezzare e che invece ho vissuto come una zavorra rispetto alle mie aspettative, ai miei desideri di orizzonti più vasti ed al mio bisogno di contatto con modi di pensare più aperti. Pesaro mi ha regalato mare, storia, musica e verde ma per molto tempo li ho vissuti senza rendermi conto che respiravo tesori non scontati,  profondamente legati ai suoi luoghi ed alla sua gente.


Pesaro gennaio 2017 - Veduta dal Colle San Bartolo

Lo sguardo fotografico - una conquista nel tempo - mi ha permesso di rileggere in modo più distaccato e veritiero, disposto ad accogliere anche  i dubbi o le smentite delle certezze adolescenziali. Nel tempo,  l'età e le esperienze hanno contribuito a sviluppare in me  la capacità di distinguere meglio una persona dall'altra,  riportando i comportamenti anche nell'alveo delle responsabilità personali piuttosto che in quello di categorie sociali un po' astratte . Nel frattempo poi, mentre io crescevo, anche Pesaro è cambiata e lo ha fatto in meglio.
La trasformazione degli ultimi anni la sta plasmando in modo più dinamico e brillante, l'ha resa più aperta al mondo che cambia. Pesaro ha sempre avuto una vocazione alla modernità, anche in passato, ma era più statica e campanilistica.
Com'è cambiata la mia Pesaro dagli anni '50 in cui sono nata! In realtà, la preferisco com'è adesso.


Pesaro settembre 2017 - Baia Flaminia dal Colle San Bartolo










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